Poesia Fede di Aniello Clemente



FEDE, poesia di ANIELLO CLEMENTE

Ho iniziato carponi sentendo: ‘Prega! Altrimenti. ‘
Adolescente, fra i tanti clamori,
rumori di cuori in tumulto, sapori acerbi di donne mature,
obiettivi mancati e forse mai cercati,
non sentivo la bocca impastata
dalle tante ghiande mangiate.

Giovane fatto,
o uomo troppe volte fattosi fare,
col corpo chiazzato da segni bluastri:
ricordi di scudisciate di ‘amici’.

Ora, adulto, povero di ogni umana ricchezza,
da Epulone a Lazzaro,
da cieco di Gerico a vedente Bartimeo,
da emorroissa, sano, come il lebbroso che torna,
stoltamente, follemente felice.

Questa è la fede:
mettersi il vestito della festa
e correre ad abbracciare,
le, sul Golgota,
quel Cristo inchiodato e deriso,
guardarsi le mani, le braccia, il vestito,
lordi di sangue,
esserne fieri, e.
passeggiare nel mattino
aspettando un Amico che torni.

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