Dalla cima
io vi osservo,
l’ultimo calice versato,
non rimane che stupore.
E non abbiamo terra,
non abbiam paese,
musici di Dio e Mammona,
bardi in esilio
che di lingua non loro
declaman versi.
Il cosmo è un semicerchio
che io sotterro,
una nuvola di tulle
nella trama degli eventi;
bimbo
mi muovevo a testa bassa,
ho ancora tracce di saliva
sulla bocca
e non son che un’ombra,
un gatto che sbadiglia,
dai suoi occhi, sì, vi osservo
e non rimane che stupore.
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