Eri la donna dei vent’anni,
guance rosse al tramonto,
cuore che batte da scoppiare.
il tuo sorriso di piccolo ghiro
danzava di notte
sulle mie ginocchia.
carezze e sguardi
tra sassi di mare,
focaccia calda
di primo mattino.
eri la donna dei vent’anni,
baci nel buio che profumano l’aria,
la tua canzone
tra un treno e l’altro,
cantava gli attimi
che non ritornano,
stipati e fragili
nella valigia dei ricordi.
la tua bellezza fuggiva nel tempo
come la tortora fugge agli spari,
la tua dolcezza un libro aperto
mani intrecciate per rimanere.
adesso chissà dove sei,
davanti allo specchio per nostalgia
o tra i rossi papaveri di periferia.