Cio’ che attendiamo
mai sapremo,
come un saluto negato,
un numero sconosciuto,
la dimensione impazzita,
l’idea che non sai.
avvolto nel bozzolo
della sofferta solitudine,
le mani libere,
l’urlo stravolto
in questa discesa,
avanzo
con un respiro nuovo,
verso un mattino chiaro
che indovino piu’ mio,
viva e pur nuova certezza,
che risale dall’anima
e lì rimane.