I giorni volano, sono aquiloni,
gli amori non tornano, sono bugie.
c’è una sorgente nel nostro io
dove fuggono tra le nuvole
le nostalgie.
sarò simile alla preghiera
sul grembo timido del sale,
porgo la guancia alla carezza,
la punta del naso al tuo calore.
inventa ora un’occasione
per ritrovare l’approdo dell’anima
nel divenire trasparente
di cerchi sospesi oltre la mente.
sarò il limone sul tuo balcone,
sarò l’ansia di capire
come una rondine smarrita,
lo stop del mondo
su questa isola luminosa.
mi fermo ora in questo cortile,
abbandonato dal destino,
per continuare ogni minuto
a sognare i tuoi occhi grandi
di quel mattino.