Vago,
stordito da amabilità sì grande
che granitiche promesse
scolpisce nell’infuriar
dell’antropica incertezza.
Sussurri sinceri
si sublimano
in spazi senza fine:
ma si accorciano presto i tempi,
sotto la scure
del loro impetuoso andare.
Gli attimi,
quindi,
frantumandosi
come fragili bolle di sapone,
sempre più spediti volgono,
e nel vagare sulla rotta dell’oblio
mutano
le promesse proclamate
in gelosie perdute:
allora,
non incenerito,
resta soltanto
l’acre sapore
della delusione.
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