Poesia Filo d acciaio di Rolando Attanasio



FILO D’ACCIAIO

La notte ti sfiora le guance
di grigia fontana umida e triste
di giallo volgare, sparito
osservando osservo l’infinito.

Le voci sono brulichio lontano
le gambe affondano nel letto già
e uno strano rumore giace sul tetto
tutto in un sogno si spegne, in questo letto.

Tutte le fughe d’immagini dei nostri incontri
le voci dei nostri sospiri scorrono veloci
in sogni si trasformano insieme a esse
si mescolano ci confondono ci illudono.

Adesso sono qua e sono là
minuto dopo minuto, sospeso
solo la notte in mezzo giace e mi penetra
con filo d’acciaio mi lega al soffitto.

È quasi l’alba e la notte scappa via
riaccende il mondo lontano e sconosciuto
la mia notte soffice non c’è più al bivio dell’alba
c’è solo quel mondo di dure forme e stracci.

Dove m’infrango sempre.

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