Poesia Er sogno di Aldo Fabrizi



ER SOGNO

Me pareva de sta su ‘na montagna,
e urlavo in un megafono spaziale:
Popolazione mia che campi male,
accostate qua sotto che se magna.?
Poi come fussi er Re de la Cuccagna
buttavo giù, pe’ un’orgia generale,
valanghe de spaghetti cor guanciale,
ch’allagaveno tutta la campagna.
E vedevo signori e poveretti,
in uno sterminato affollamento
a pecorone sopra li spaghetti.
Quann’ecchete, dar cielo, sbuca Dio,
co’ un forchettone in mano e fa: Un momento.
Si permettete ce sto pure io! ?.

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