Poesia E poca cosa? di Daniela Bruni Curzi



E’ POCA COSA?

Prosciugata l’aria; prosciugati noi,
travolti nelle brume quotidiane
incatenate le une alle altre.

Attorniati da scabri profili,
dall’aguzza impenetrabilità del destino,
ci diciamo smarriti, soccombenti.

Ci opprime un miserabile degrado:
l’insensatezza
d’un misero esistere
che non dona e non si dona.

E’ poca cosa crederci ancora?

Al culmine di tenebre e sgomento
siamo all’incerca d’un segno sperante ,
superando le brucianti nostalgie
accogliendo la concordia,
opponendoci al passato
— fondo deposito di fossili anneriti-

E’ poca cosa. con le mani
scansare il fango per scovare l’oro
percorrendo rinnovate traiettorie,
aggrappandosi alle rimanenti armonie,
nonché alla suprema ostinatezza del Bene?
E arrendersi al canto
improvviso e buono dell’inesprimibile
E lasciare emergere pienezze
finalmente compiute
per tenere lontana la notte
e non rinunciare all’incanto!

Siamo lacrime, siamo sorrisi,
siamo sospiri, siamo respiri
nell’irrinunciabile anelito d’Infinito,
che ora e qui ancora ci seduce,
che altrove e oltre ci conduce.

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