Poesia Diciassette mesi che grido. di Anna Achmatova



DICIASSETTE MESI CHE GRIDO.

Diciassette mesi che grido,
ti chiamo a casa.

Mi gettavo ai piedi del boia,
figlio mio e mio incubo.

Si è confuso tutto per sempre,
e non riesco a comprendere
chi è belva, chi è uomo
e se attenderò a lungo il supplizio.

Rigogliosi fiori soltanto
tintinnio del turibolo e tracce
chi sa dove, nel nulla.

E mi fissa dritto negli occhi
e minaccia prossima morte
un’enorme stella.

(da ‘Requiem’ 1935-40)

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