Poesia Lettera in inverno di Gianpaolo Traverso



LETTERA IN INVERNO

Non ci saranno altre fresche notti d’estate
per accarezzare il tuo caro volto,
perchè da quando sei salita su quell’aereo
in quel pomeriggio umido di lacrime,
non ti ho piu’ rivisto.
adesso dormi tra altre braccia,
i nostri scherzi,le nostre risa,
riposano in quell’angolo grigio della mente,
come ferri arrugginiti,come giacche fuori moda.
so che continui a gettare briciole ai passeri,
cio’ mi consola,
so che le rughe sul tuo volto giocano
a nascondino con i capellio bianchi sulla fronte,
che i tuoi fianchi fanno ombra quando ti muovi.
però se qualche volta pensassi a me,
non pensarmi vagabondo o afflitto,
ma come desideravi che fossi,
con la mano nel gesto usuale di accarezzarti,
con la voce che ti chiamava con quel nomignolo
che ti piaceva tanto.
ora che il tempo ha lavato tutte queste scorie,
che sono rimasti solo tatuaggi colorati sulla fronte,
ricorda quelle corse mano nella mano,
ricorda quei baci che non riuscivamo a fermare
perche’ volavano come colombe bianche
verso l’orizzonte.
ora ci vestiamo lentamente
senza essere visti l’uno dall’altra,
usciamo di casa per andare
allo stesso appuntamento,
dove abita nel cuore
di una quercia centeneria
una signora con la collana di corallo,
con la cipria sfumata sul naso,
di nome nostalgia.
oggi si questa strada sferzata dal vento
sento sassi duri
sotto le tenere suole delle scarpe.
questi pensieri m’inseguono
come confetti profumati di vaniglia.
al freddo i pensieri sono piu’ lucidi
anche se il cuore dentro è bollente,
sarà perche’ sanguina in silenzio.
i suoi battiti scatenano tanghi argentini,
danzatori con le scarpe di raso
per non destare il silenzio,
contemplano l’anima,
fatta di nuova immagine,
fatta di conchiglie.
oggi potrai trovarmi sempre uguale
con i pugni chiusi, lo sguardo fisso
rivolto a nord
dove so che respiri le tue ore.
oggi su questo canto mi celerò nel tempo,
con il ricordo tuo,
vivo e bambino, come eri allora.