LEI NON È D’ACCORDO

Filamenti di metallo opaco ruvidi vibranti al tatto al tutto.
Corrono sopra ad un legno maturo a fisionomia di appunto,
nota dove il destino si ferma e la mano
lo porta, aprendo porte nel futuro
un futuro d’applausi sentiti da corpi isolati.
Benché pensino il contrario inconsapevoli.
Delle evidenze della vita in se,
avendo al proprio fianco la moltitudine.
E la Vina si allenta il vino t’allenta.
Sequestri la mia attenzione,
in particolare gli indici d’ascolto, l’esistenza, il vitto.
l’assolo, le tue risate abbondanti sono cadute nel cestino.
La bacca è ancora il frutto dell’apprendimento.
Il peccato è non esser sopraggiunto a prender quel treno.
Non finirò più di essere costante,
quanto differisco dall’indiviso così conforme,
moralità e condivisioni, visioni etiche elettriche,
attico, attimo che fugge, rifugge ed etichette.
Seni pendenti e colorati di bianco cinereo.

Hai toccato la corda giusta.
Quella melodia forte e inutile così costosa.
Una stanza che mi guarda di sottecchi.
Un breve litigio, eternità House in Da Pain!
Si fa lunga contare fino a quattro.
Levigato il supporto dello studioso.
L’orzo diluito con il latte,
Da cinquantaquattro cent,
condurre operazioni belliche per la baguette.

Didattica della musica,
dall’ottica della perfezione,
Distrae e trarre consiglio dallo statico per eccellenza.
Con una cordicella di coscienza l’estetica, l’ostacolo.
Io amoreggerei qui sulla mia sedia a dondolo.
Noi ci conosciamo da più di mille anni?
L’ultima volta ti ho visto percuotere busti d’albero.
Per un ideale confuso, l’istinto.
Ora ti vedo come sei veramente,
Vedo la tua essenza sento la tua assenza.

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