QUANDO NEVICA

Dipinte sopra i tetti del mondo, le nuvole si vedono dense e molto vicine.
Sono simili ai cuscini gonfi di piume, aperti agli angoli, una mano invisibile gli scuote forte e le gote dell’aria vengono invase da ondate di lentiggini bianche

Sembrano dei piccolissimi soffioni, miliardi di miliardi, scesi dai campi infiniti del cielo, qualcuno con tanto fiato gli spolvera in un solo respiro,
senza una direzione precisa; un dio bambino che si diverte, il suo gioco e’ scardinato, infantile ma dimostra molta eleganza e grazia.

Pare tutto all’insegna dell’innocenza, invece non lo e’ puro. Affatto!

I fiocchi di neve sono frivoli, entità leggere, che cadono, si concedono a tutti e tutto, appena toccano qualcosa di caldo, come il centro del mio palmo (che non fatica minimamente di prendergli) si sciolgono voluttuosamente, all’istante.
In un eccesso di passione.

Quelli che cadono fino all’estremo, vengono calpestati, schiacciati dai piedi eppure si sentono i gemiti di piacere sotto le scarpe.

Sono piume dalle ali che hanno perso gli angeli innamorati.
Fra un po’, precipiteranno anche loro, uno dopo l’altro, sulla neve

Uno, è (de)caduto proprio nelle mie braccia, di colpo, mentre camminavo per strada, spensierata, come si fa solitamente quando fuori fa freddo .
— eri TU , l’amore per me ti ha reso terreno. Per questo sei triste quando nevica.
Ma solo per poco
Mi guardi e nell’universo dei miei occhi, ritrovi l’immortalità perduta, ben due volte.

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