PAZIENZA DELL’INFINITO
Le storture non si spegneranno
nella trappola del tempo?
Le pregne promesse
si snoderanno perdenti
senza sublimarsi?
Non incenerirà
l’aborrita essenza della delusione?
I pascoli di luce
impelagheranno sul declivio?
Ma tu,
se pur tra agonie di speranze
e tra le tetre valli
che dissestano le tue gioie,
ripudi la tua sorte,
non spegnerti:
il privilegio del riscatto
a passi rassicuranti
a te benevolo s’appressa:
perché tu ‘sei’.
Nell’irreversibilità del fato
s’appalesa fulgido
il risorgere!
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