Poesia Pasqua di Oscar Wilde



PASQUA

Le trombe argentee squillarono nella Cupola:
La gente cadde in ginocchio a terra, emozionata:
E recato sul collo degli uomini io vidi,
Come un gran Dio, il Santo Signore di Roma.

Sacerdotale, egli portava una veste più bianca della spuma,
E, regale, si paludava in rosso maestoso,
Tre corone d’oro gli si levavano alte sul capo:
In splendore e in luce il Papa passò.

Furtivamente il mio cuore ripercorse ampi deserti d’anni
Fino a Uno che vagò presso un mare solitario,
Ed invano cercò un luogo di riposo:

‘Le volpi han tane, e ogni uccello ha il nido.
Io, solo, io debbo vagare stanco,
Piagarmi i piedi, e bere vino e sale di lacrime’.

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